La cantina delle rarità
Nella parte più a sud della Valbelluna, vicino all’antica città di Feltre, si trova l’azienda agricola De Bacco, una realtà a conduzione familiare impegnata nel recupero di vecchie uve storiche del bellunese. Vitigni a lungo dimenticati, ora coltivati sui versanti scoscesi dei piccoli vigneti sparsi alle pendici delle Dolomiti. I fratelli Valentina e Marco de Bacco sono gli ambasciatori di un movimento di rinascita della viticoltura storica locale, portato avanti anche grazie all’istituzione del Consorzio Coste del Feltrino. Visitando la cantina si possono assaggiare il Saca, il Pavana e il Gata, ma anche l’Ico Brut Rosè, il Metodo Classico da Pinot Nero.
Vini sartoriali
Scendendo lungo il Piave si arriva a Valdobbiadene, area d’elezione per la produzione delle bollicine italiane divenute famose in tutto il mondo, quella del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Si procede seguendo la strada che si snoda attraverso le spettacolari colline del Cartizze e di Guia, oltre le quali si prosegue fino a Farra di Soligo dove è situata la cantina Marchiori. La loro collezione di bottiglie è il frutto di un prezioso progetto volto a rappresentare la poliedrica espressività del territorio. A comporre la cuvée dei vini, oltre alla glera tonda, concorrono infatti le antiche varietà di glera lunga, perera, bianchetta e verdiso. Tutte provenienti dalle ripide fasce collinari dei dodici ettari suddivisi nel mosaico di appezzamenti aziendali. Il risultato è un Prosecco dal taglio sartoriale, dotato di una ricchezza aromatica che si declina nei diversi volti del 5 Varietà Integrale, il 5 Varietà Rivelazione e il 5 Varietà Brut.
Mai provato il Col Fondo?
Si riparte alla volta di Susegana per raggiungere Malibràn. Attorno alla vecchia casa colonica gialla con il marcapiano rosso, un tempo pertinenza delle proprietà dei Conti di Collalto, si estendono i vigneti dai quali si scorge il Castello di San Salvatore. La famiglia Favrel da sempre produce la tradizionale versione frizzante Col Fondo, ossia quella ottenuta tramite la rifermentazione in bottiglia senza sboccatura. Questo era il Prosecco alle origini, quando prima dell’avvento delle autoclavi l’effervescenza era data da un metodo di produzione totalmente artigianale, secondo una pratica contadina diffusa in tutto l’areale. Il gusto diventa più secco e sapido come si può apprezzare nel Sottoriva Col Fondo Per Tradizione e nel Credamora, con una struttura conferita dai lieviti che dà spessore e longevità. Merita poi un assaggio la Boschera, una piccola rarità dall’omonimo vitigno trevigiano.
La casa dei mezzadri
Spostandosi a sud, superato il Piave ci si dirige a Volpago del Montello da Case Paolin. Tramite un vialetto sterrato si accede al fondo agricolo con il rustico del ‘700, il magazzino degli attrezzi, l’ex stalla in cui sono stati ricavati il punto vendita e i locali per l’affinamento dei vini. Tutti edifici ristrutturati mantenendo fedelmente lo stile originario, in un contesto di campagna tipico dell’area, quello delle vecchie case destinate ai mezzadri che coltivavano le terre. La famiglia Pozzobon ne acquistò la proprietà sul finire degli anni ’70 del secolo scorso, e a Emilio, il fondatore, è dedicato il Rosso del Milio, il classico taglio bordolese ottenuto dalle vigne sui rilievi del Montello. Solo nelle annate migliori si produce invece il sontuoso e profondo San Carlo, l’etichetta più importante della cantina. Vivace e di grande carattere il loro Asolo Prosecco Superiore.
Il Sogno di Asolo
A pochi minuti dal centro storico di Asolo si trova l’azienda Cirotto, dove si è accolti nello spazio per le visite all’interno della cantina di vinificazione. Il benvenuto agli ospiti è dato con il freschissimo Asolo Prosecco Superiore Extra Brut, per passare poi al Costalunga Manzoni Bianco, vino dal grande potenziale evolutivo. Dallo stesso vitigno elaborato in purezza si ottengono anche le vellutate bollicine del Sogno, un Metodo Classico non dosato, prodotto in un numero limitato di bottiglie e posto a riposare sui lieviti nei locali sotterranei.